Santuario di Maria Santissima dei Miracoli Castel Rigone

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1.2 DESCRIZIONE DELL’ESTERNO DEL SANTUARIO

Questo edificio dedicato alla Madonna è il più grande monumento rinascimentale del comprensorio del Trasimeno.

Lo esamineremo con i vari elementi che lo compongono, sia dal punto di vista architettonico rinascimentale, che dal punto di vista della simbologia cristiana.

Il simbolismo religioso, per le sue caratteristiche di semplicità, immediatezza e universalità, è stato sempre molto importante per facilitare la comprensione e la diffusione dei concetti chiave della religione.

Ricordiamo che la comunità cristiana delle origini si riuniva in modo quasi clandestino in luoghi privati e non sapeva leggere

Ignoto è il nome del progettista del Santuario.

Oggi si è propensi ad attribuirlo ad un artista forse influenzato dal senese Francesco di Giorgio Martini, che in quel periodo stava portando a termine il monumentale tempio di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio presso Cortona, tempio al quale il nostro si ricollega stilisticamente.

L’edificio fu innalzato in modo da inserire nel transetto sinistro il muro con il dipinto della Vergine che allatta il Figlio Divino.

La chiesa è orientata con l’abside verso Est in modo che, secondo la simbologia cristiana, il cammino del fedele vada verso oriente, dove sorge la luce poiché Dio è la luce.

Inoltre la Croce di Cristo sul Monte Calvario fu eretta a ovest, pertanto un fedele in Sua adorazione deve rivolgersi a Est.

La facciata principale guarda il paese ed è divisa in due zone da una cornicione coperto di tegole

molto aggettante che insieme al basamento fasciano l'intera mole spezzando e impreziosendo la semplicità dell'insieme.

Eleganti lesene rudentate sormontate da bei capitelli, tutti di diverso disegno, sorreggono il robusto timpano e incorniciano gli angoli.

2Interessante ed elegante elemento di abbellimento è anche la modanatura sotto il piano di gronda, simile a quella del cornicione già citato.

Snelle, eleganti e raffinate bifore ornano le pareti laterali.

La parte decorativa esterna, come quella interna, è opera di valenti maestri scalpellini lombardi. Nel Rinascimento vengono ripresi gli ordini architettonici classici per sostituire il fantastico, che era presente nel gotico, con criteri compositivi basati sulla razionalità, su regole matematiche ed un perfetto equilibrio compositivo.

Il portale anteriore si deve ad un allievo di Michelangelo: Domenico Bertini di Settignano, soprannominato Topolino.

La sua piccola corporatura, da cui gli deriva il soprannome, gli rendeva difficile scolpire il duro marmo e si dovette accontentare spesso di pietre più tenere quali la pietra serena.

Bertini scolpì nel 1512 i bassorilievi e le statue a tutto tondo della Lunetta con la Madonna e il bambino, San Bartolomeo e Sant'Agostino a cui erano dedicate le altre due Chiese preesistenti.

Il tutto è racchiuso in un bordo a festone di elementi naturali, purtroppo molto rovinato.

Secondo la simbologia cristiana la porta è il simbolo del passaggio dal mondo profano a quello sacro. La porta stessa è un riassunto di tutto il tempio, presentandosi come una nicchia a base rettangolare, sormontata dall’arco della lunetta e ripetendo molto semplicemente la pianta della chiesa: navata e abside.

Quasi ad alleggerire la facciata nel riquadro superiore c’è un magnifico rosone strombato adorno di angeli che fanno centro verso Dio Padre.

Il rosone, secondo la simbologia cristiana, è in stretta relazione sia con il cerchio che è simbolo di Dio poiché è, come "linea infinita", senza inizio e senza fine e, sia con la ruota, simbolo di eternità. Il rosone è una ruota a raggi che simboleggia il dominio di Cristo sulla Terra.

I raggi della ruota sono l’emanazione della luce divina.

Il rosone è come un insegna sopra la porta.

Tutta la chiesa è costruita in pietra serena, una pietra arenaria di colore grigio e locale dell'Umbria e della Toscana, utilizzata in 'architettura e in parte anche nella scultura.